mercoledì 1 maggio 2024

DIMENSIONE X PLUS di GIORGIO VITA - Capitolo 3: Angel

 Tra i nuovi assunti alla "La Tour", una figura destava particolare curiosità: Angel. Un uomo singolare, avvolto da un alone di mistero che incuteva timore e fascino allo stesso tempo. Taciturno, quasi cupo, con un'aura lugubre che lo circondava come un velo. I suoi occhi, stretti e scrutanti, sembravano penetrare l'anima, mentre le sue labbra si aprivano raramente, solo per lanciare frasi pungenti come lame affilate.

 
La sua corporatura robusta e tozza, i capelli ricci e gli spessi occhiali da vista non facevano che accentuare l'enigma che lo avvolgeva. Nessuno conosceva la sua storia, nessuno sapeva da dove provenisse o cosa celasse dietro quel suo sguardo impenetrabile. Si diceva che un male oscuro albergasse in lui, un segreto terribile che teneva nascosto con cura.
 
Giovanni e Luca, pur incuriositi da Angel, lo tenevano a distanza. Il suo comportamento strano e l'aria di pericolo che emanava li mettevano a disagio. Preferivano la compagnia di Marcel e Henry, i proprietari della "La Tour", due uomini affabili e premurosi che li avevano accolti come fossero di famiglia.
 
Tuttavia, qualcosa nell'atteggiamento di Angel li turbava. A volte, durante le riunioni di lavoro, lanciava sguardi carichi di malizia verso i due fratelli, come se sapesse qualcosa che loro non conoscevano. E durante le serate organizzate da Marcel e Henry, si isolava in un angolo, osservandoli con fare indagatore.
 
Un giorno, mentre Giovanni e Luca stavano lavorando su un cantiere, Angel si avvicinò a loro. Con un tono basso e sibilante, disse: "State attenti. Non tutto è come sembra qui. C'è qualcosa di marcio sotto la superficie". Poi, senza aggiungere altro, si girò e si allontanò, lasciando i due fratelli confusi e preoccupati.
 
Le parole di Angel li tormentarono per giorni. Cosa intendeva dire? Cosa nascondevano Marcel e Henry? Erano davvero le persone affabili che sembravano? Giovanni e Luca si sentivano come pedine in un gioco pericoloso, ignari delle mosse dei giocatori.
 
Intanto, la loro vita alla "La Tour" proseguiva apparentemente normale. Lavoravano sodo, guadagnavano bene e venivano trattati con rispetto da tutti i colleghi. Ma l'ombra di dubbio gettata da Angel non li abbandonava mai.
 
Un sabato sera, Marcel e Henry invitarono Giovanni e Luca a una festa esclusiva nella loro villa. I due fratelli, ancora titubanti, accettarono l'invito. La villa era un vero e proprio gioiello, immersa in un parco immenso. All'interno, c'era un gran numero di persone eleganti e raffinate. Giovanni e Luca si sentirono a disagio in quel ambiente opulento e pieno di estranei.
 
Mentre si trovavano al buffet, un uomo distinto con un sorriso enigmatico si avvicinò a loro. Si presentò come Jean, un amico di Marcel e Henry. Jean era affascinante e colto, ma i suoi occhi avevano lo stesso sguardo inquietante di Angel.
 
Durante la conversazione, Jean fece allusioni a un'organizzazione segreta, un club esclusivo per persone illuminate. Parlò di potere, ricchezza e conoscenza proibita. Le sue parole attirarono l'attenzione di Giovanni e Luca, incuriosendoli e spaventandoli allo stesso tempo.
 
Quando la festa finì, Giovanni e Luca tornarono a casa con la mente in subbuglio. Le parole di Jean e il comportamento di Angel li avevano convinti che c'era qualcosa di losco dietro la "La Tour" e i suoi proprietari. Erano determinati a scoprire la verità, anche se questo significava mettere in pericolo la loro stessa vita.


HAGALAZ: la nona runa "La Madre delle Rune" - Clery Celeste

mercoledì 17 aprile 2024

DIMENSIONE X PLUS di GIORGIO VITA - Capitolo 2: Villa La Tour

L'auto di Marcel La Tour svoltò all'interno di un cancello monumentale, in ferro battuto lavorato con maestria, che si aprì silenziosamente come un occhio meccanico. Giovanni e Luca, seduti sul sedile posteriore, osservavano con stupore il viale alberato che si stendeva davanti a loro, illuminato da lanterne sospese a rami alti come alberi secolari. Il viale, lungo almeno un centinaio di metri, era fiancheggiato da aiuole fiorite e statue classiche che sembravano emergere dal buio come spettri di marmo.

L'auto si fermò davanti a una maestosa villa in stile palladiano, illuminata da una luce dorata che filtrava dalle ampie finestre. La facciata, decorata con colonne e fregi, era un'opera d'arte che sembrava uscita direttamente da un libro di storia. I due fratelli pugliesi, abituati alle loro semplici abitazioni, non riuscivano a credere ai loro occhi.

Marcel scese dall'auto e li invitò a seguirlo. Attraversarono un grande portone in legno di quercia intagliato, che si chiuse alle loro spalle con un suono sordo e solenne. Si ritrovarono in un immenso atrio, alto come una cattedrale, con un pavimento in marmo bianco e nero e un lampadario di cristallo che illuminava ogni angolo. Le pareti erano decorate con affreschi che raffiguravano scene mitologiche e paesaggi bucolici.

Un maggiordomo in livrea li accolse con un inchino e li accompagnò in un salone ancora più sontuoso, dove Marcel li presentò alla moglie, Isabelle. Isabelle era una donna bellissima, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri glaciali. Indossava un abito da sera di seta nera che le donava un'aria di eleganza regale.

"Benvenuti nella nostra umile dimora," disse Isabelle con un sorriso forzato. "Spero che vi sentirete a vostro agio."

Giovanni e Luca si sentivano come due pesci fuor d'acqua. Non erano abituati a quel tipo di lusso e di opulenza. Si guardavano tra loro, incerti su come comportarsi.

"Non preoccupatevi," disse Marcel, intuendo il loro disagio. "Qui vi sentirete come a casa vostra."

Li condusse in un'ala della villa dove si trovavano le loro stanze. Le stanze erano ampie e luminose, arredate con mobili d'epoca e tappezzerie di seta. C'erano anche due bagni privati, ognuno con una vasca idromassaggio e una doccia a pioggia.

Giovanni e Luca rimasero senza parole. Non avevano mai visto una stanza così lussuosa in tutta la loro vita. Si sentivano come dei re in esilio.

"Non è niente in confronto a quello che vi aspetta," disse Marcel con un sorriso enigmatico.

I due fratelli si scambiarono un'occhiata di apprensione. Non sapevano cosa volesse dire Marcel, ma avevano un presentimento che la loro vita stava per cambiare per sempre.


PROGRAMMA X DI GIORGIO VITA. A cura del Dott. Mirco Turco (collana Universo del Mistero a cura di Mario Contino)




L'Amico di Krishna - Prabhu das (Pietro Giarola)

venerdì 12 aprile 2024

Enneagramma, Tarocchi e Cristalli - Carla Maria de Bortoli

DIMENSIONE X PLUS di GIORGIO VITA - Capitolo I : Illusione

Bari, 2022

 Il sole di luglio incendiava le strade di Bari, creando un'afa opprimente che soffocava ogni speranza. Giovanni Vitale, 23 anni e un'anima inquieta, osservava il mare dal muretto del lungomare, il suo sguardo perso nell'orizzonte lontano. Accanto a lui, suo fratello minore Luca, 19 anni e un'indole più spensierata, giocherellava nervosamente con il telefono.
 
“Non ne posso più," esclamò Giovanni con rabbia. "Questa città mi sta uccidendo.”
 
Luca (il fratello gemello) lo guardò con comprensione. "Lo so, Gio. Anche io mi sento soffocare qui. Non c'è futuro per noi."
 
Un silenzio carico di tensione si impossessò di loro. Entrambi sapevano che la situazione era disperata. La disoccupazione in Puglia era alle stelle, e le loro speranze di trovare un lavoro stabile si scontravano con la dura realtà.
“Dobbiamo fare qualcosa," disse infine Giovanni con decisione. "Non possiamo restare qui a vegetare.”
 
"Ma cosa possiamo fare?" chiese Luca con un filo di voce.
 
“Dobbiamo andare via," rispose Giovanni con fermezza. "Dobbiamo cercare fortuna altrove.”
 
L'idea di lasciare l'Italia era un chiodo fisso nella mente di Giovanni da tempo. Parigi, la città dei sogni, rappresentava una possibilità di riscatto, un'occasione per costruire un futuro migliore.
 
Parigi, settembre 2022
 Dopo un viaggio estenuante e mesi di sistemazione precaria, Giovanni e Luca finalmente si sentirono a casa a Parigi. Avevano trovato un piccolo appartamento in affitto in un quartiere popolare, e entrambi avevano ottenuto un lavoro come manovali in un'impresa edile chiamata La Tour.

I due fratelli si facevano ben volere da tutti. Giovanni, con la sua tenacia e il suo impegno, era diventato un punto di riferimento per i colleghi. Luca, con il suo sorriso contagioso e la sua allegria, era il beniamino del cantiere.
 
Un giorno, il proprietario dell'impresa, Marcel La Tour, un uomo distinto e affabile, li invitò a una festa nella sua villa di campagna. I due fratelli, incuriositi e lusingati, accettarono l'invito.
La villa era un capolavoro di architettura moderna, immersa in un parco rigoglioso. All'interno, una folla di persone eleganti e sorridenti conversava amabilmente, sorseggiando champagne e degustando prelibatezze.
 
Giovanni e Luca si sentirono a disagio in quell'ambiente opulento e sofisticato. Si tenevano in disparte, osservando con timore reverenziale gli altri invitati.
Improvvisamente, una voce suadente attirò la loro attenzione.
 
“Benvenuti," disse la voce. "Siete i nuovi arrivati, vero?”
 
Si girarono e videro una donna di mezza età, con un abito lungo e un'acconciatura elaborata. Aveva un sorriso enigmatico e uno sguardo magnetico.
“Mi chiamo Isabelle," disse la donna. "Sono la moglie di Marcel.”
Strinse loro la mano con un'energia inaspettata.

“Siete i benvenuti nella nostra famiglia," disse con enfasi. "Qui troverete la felicità e il successo che cercate.”
 
Giovanni e Luca si sentirono confusi e disorientati. Non sapevano cosa rispondere.
“Venite con me," disse Isabelle. "Voglio presentarvi ad alcune persone.”
 
Li condusse in un'altra stanza, dove un gruppo di persone era seduto in cerchio. Avevano tutti lo stesso sguardo di beatitudine e di dedizione.
 
“Questi sono i miei amici," disse Isabelle. "Sono tutti membri della nostra comunità.”
 
Giovanni e Luca si sentirono come se fossero stati catapultati in un'altra dimensione. Non capivano cosa stava succedendo, ma una sensazione di inquietudine li pervadeva.